Galli ad flumen Axonam ...

I Galli si diressero verso il fiume Assona e in quel luogo, dopo aver trovato dei guadi, tentarono di far passare al di là una parte delle loro truppe per espugnare l'accampamento dei Romani e tagliare il ponte.

Cesare, informato circa il piano dei nemici, condusse attraverso il fiume tutta la cavalleria e i soldati di armamento leggero, i frombolieri e gli arcieri e si diresse verso i nemici. Si combatté aspramente. I soldati Romani, dopo aver aggredito i nemici impacciati (da armi e bagagli) nel fiume, ne uccisero un gran numero; respinsero con una gran quantità di frecce coloro i quali, molto audacemente, cercavano di passare, attraverso i loro corpi, con la cavalleria circondarono i primi che avevano attraversato il fiume e uccisero tutti.

I nemici, quando capirono che non avrebbero potuto attraversare il fiume e videro che i nostri non avanzavano in una posizione sfavorevole, convocata un'assemblea, decisero che la cosa migliore era che ciascuno tornasse a casa sua: "E' meglio – dicevano – difendere i propri territori dall'esercito Romano che combattere in territori straneri con estremo pericolo". Approvata la decisione, al secondo turno di guardia, con grande chiasso e tumulto, senza un ordine certo, né un comando, si allontanarono dall'accampamento e, più velocemente possibile, giunsero nelle loro case.

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