Un viaggio da Atene a Roma - VERSIONE latino MAIORUM e traduzione

Un viaggio da Atene a Roma versione latino e traduzione Maiorum Lingua A, pag. 205 n°23

Navis, et vectorum et mercium plena, piraeum, athenarum portum, relinquit: nautae oculus adiciunt in mirum templum deae athenae, - graeca...

Una nave carica sia di persone sia di merci, lascia il Pireo, porto di Atene: i marinai volgono lo sguardo su un tempio meraviglioso della dea Atena, -chiamato Partenone in lingua greca-che splende nella fortezza della città chiamata Acropoli.

Da venti favorevoli la nave è trasportata velocemente in alto mare. Il sole tramonta e la notte porta in cielo le stelle che indicano la via ai marinai. La nave ormai lascia a sinistra Cytheram, l'isola sacra della dea Atena, a destra il promontorio Tenaro, per dove c'è la via degli inferi.

Quando i marinai entrano nel mar Ionio lasciano le coste della Grecia e navigano verso l'Italia. La navigazione è tranquilla fino alla Sicilia, ma nello stretto siculo, fra Scilla e Cariddi, orridi mostri, da venti è fortemente agitato. Alla fine grazie all'abilità del pilota che controlla il pericolo e alla diligenza dei marinai, la nave passa intatta nel mar Tirreno.

I passeggeri stanchi per il lungo viaggio, quando vedono le coste del Lazio esclamano ad una sola voce: <>Alla fine la nave entra dal mare aperto nel porto di Ostia. I marinai scendono dalla nave e per Nettuno, re delle acque, e per Zeus, padre degli dei, fanno un sacrificio.

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