Urbs Troia a Graecis multos per ...

La città di Troia fu assediata per molti anni dai Greci. Comandanti valorosi con ingenti truppe giunsero in aiuto dei Troiani pressoché da tutti i popoli dell'Asia. Tra essi spiccava Glauco, giovane Licio di acuta intelligenza e di straordinario coraggio il quale in guerra dette spesso grandi prove del suo valore.

Un giorno, sotto le mura di Troia, invitò ad un combattimento uno contro uno Diomede, valoroso eroe Greco. Prima del duello Diomede lo interrogò in questo modo: "Come ti chiami?" disse "Da dove provieni?". Rispose Glauco:

"Voglio dare soddisfazione al tuo desiderio e ti indicherò volentieri la mia discendenza: ho per padre Ippoloco, e per antenato Bellerefonte, eroe valoroso e forte: infatti uccise la Chimera, mostro a tre teste, e uccise le Amazzoni, stirpe di donne violente e aggressive". Allora Diomede fu preso da una grande gioia e disse: "Io con te ho un antico vincolo di ospitalità: infatti, quando Bellerefonte venne in Grecia, fu accolto benevolmente da Eneo, mio antenato.

Bellerfonte dette un elmo purpureo in dono all'ospite, Eneo gli donò un vassoio d'oro e instaurarono un'amicizia immortale". E così Glauco e Diomede si riconobbero come amici, non come nemici, non ingaggiarono il duello e si scambiarono tra loro le armi.

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