Postquam consules creati erant a Romanis ex urbe expulsus est Caius Marcius Coriolanus ...

Dopo che erano stati istituiti consoli, dai Romani venne cacciato dalla città Caio Marcio, soprannominato Coriolano, perché, in un'aspra battaglia, aveva espugnato Corioli, una città dei Volsci.

Coriolano, un uomo di spiccata accortezza, ma dal carattere scontroso, quando si ritrovò inviso alla plebe a causa della sua arroganza, pieno di collera, si rifugiò presso i Volsci. I Volsci lo accolsero con benevolenza come comandante.

Fu ospite presso Azio Tullio, capo dei Volsci, da sempre ostile ai Romani. Poiché un odio antico spronava Azio Tullio ed un odio recente (spronava) Coriolano, decisero di combattere una guerra contro i Romani, e vennero nominati comandanti supremi dal popolo. Per prima cosa Coriolano assediò Circei, dei coloni Romani, li cacciò da quel luogo e consegnò ai Volsci la città sgombera. Poi, dopo aver conquistato Corbione, Vitellia, Trebia e Lebico, saccheggiò il territorio di Roma. Mentre si avvicinava a Roma, un grande timore pervase la città;

dai senatori e dai consoli vennero inviati degli ambasciatori presso Coriolano: essi chiesero al comandante la pace con molte suppliche, ma invano.

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