Diogenes philosophus erat et vitam parcam agebat. Divitias spernebat et in dolio ligneo solus vivebat ...

Diogene era filosofo e conduceva una vita parsimoniosa. Disprezzava la ricchezza, e viveva da solo all'interno di una botte di legno.

Un giorno, un uomo che possedeva grande ricchezza, invita il filosofo a cena. Il filosofo arriva alla villa dell'uomo, ma il padrone e i suoi servitori non lo ammettono allo sfarzoso banchetto. Infatti Diogene indossa una tunica sporca, di pezza: non (si) taglia la barba, e non pettina i capelli.

Allora Diogene ritorna alla sua botte: chiede ai propri amici un abito di seta, e lo indossa, si taglia la barba, e si pettina i capelli. E così l'uomo ricco lo ammette alla cena: infatti adesso Diogene vestiva un magnifico abito. Tuttavia il filosofo non mangia il cibo e il vino, ma li sparge sull'abito.

I commensali, attoniti, domandano la ragione. Allora (Diogene) risponde al padrone e ai servitori di lui: La mia bella tunica deve mangiare! Infatti il padrone ha inviato a cena una tunica, non un filosofo!

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