Splendida erat aurea aetas: homines honeste modiceque vivebant deos adorabant iustitiam ...

L'età dell'oro era magnifica: gli esseri umani vivevano in maniera decorosa e parsimoniosa, veneravano gli dèi, praticavano la giustizia, mantenevano la parola data. Non esistevano le punizioni, né la paura, non c'erano le leggi e neppure i giudici, né le mura delle città, né i confini dei campi, ma tutti erano al sicuro.

Né la guerra, né i ladri, né la consapevolezza dei crimini, né il timore della morte spaventavano gli esseri umani.

L'agnello dormiva insieme al lupo, la capretta dormiva insieme alla tigre. Persino il clima era sempre stabile e (sempre) mite. La terra era piena di nutrimenti, e, senza essere toccata dal rastrello e dagli aratri, forniva tutte le cose. Soddisfatti di cibi modesti, gli esseri umani raccoglievano frutti e fragole montane, ghiande e more nei roveti ispidi.

Dai rami provvisti di fronde pendevano dolci frutti. C'era un'eterna primavera, e gli Zefiri tranquilli, con brezze delicate, accarezzavano i fiori.

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