La disumana ferocia dei ludi

Casu in meridianum spectaculum incidi, lusus expectans...

Per caso un pomeriggio incappai in uno spettacolo, attendendo il divertimento e qualcosa di rilassante mediante cui lo sguardo degli uomini si riposano dal sangue umano.

Avvenne diversamente: qualunque cosa si combattè prima vi fu misericordia: ora tralasciate le bazecole vi sono i meri omicidi. Non hanno nulla con cui coprirsi: esposti con l'intera corporatura al colpo non scagliano mai inutilmente la mano: il ferro non è respinto con l'elmo né con lo scudo. Dove sono i monumenti? Dove le arti? Tutte queste cose sono proprio d'indugio della morte. Al mattino gli uomini vengono gettati ai leoni e agli orsi, il pomeriggio ai loro spettatori. Gli spettatori ordinano che gli uccisori vengano gettati contro coloro che sono in procinto di uccidere e tengono occupato il vincitore in un'altra strage: l'esito dei combattenti è la morte.

La battaglia si combatte a ferro e fuoco. Queste cose avvengono mentre l'arena è vuota. Ma qualcuno compì un latrocinio, uccise un uomo. Cosa dunque? Perchè uccise, quello meritò di sopportare ciò: tu cosa hai temuto povero quando guardavi? Uccidi, bastona, brucia! Per tale motivazione incorre tanto timidamente nel ferro? Per tale motivazione uccide poco audacemente? Per tale motivazione muore poco volentieri?

È spinto dalle piaghe nelle ferite, eccettuano i colpi scambievoli sui petti nudi e che s'incontrano. Fu interposto uno spettacolo: frattanto vengano sgozzati gli uomini, affinché non si faccia niente. Orbene, non capite neppure questo, che gli esempi malvagi si ripercuotono su coloro che li mettono in pratica? Ringraziate gli dèi immortali perché insegnate ad essere crudele a colui che non può apprendere.
(By Maria D. )