La morte di Petronio

Forte illis diebus Campaniam petiverat Caesar...ne mox usui esset ad facienda pericula.

Per caso in quei giorni Cesare Nerone si era diretto in Campania, e procedendo fino a Cuma nel luogo in cui si tratteneva petronio: non sopportò oltre gli indugi del timore o della speranza.

E né tuttavia morì a precipizio, ma ottenne che gli fossero tagliate le vene, che fossero rilegate per sfizio, che fossero aperte di nuovo e che gli amici parlassero, non su argomentazioni serie o per meglio dire in merito ai quali ebbe la gloria della costanza.

E ascoltava gli amici che non gli riferivano nulla sull'immortalità dell'anima e sui precetti dei sapienti, ma i carmi leggeri, e versi semplici. Trattò alcuni servi con l'elargizione, altri con le bastonate. Entrò anche nel banchetto, indulse al sonno, affinché anche se la morte era indotta sembrasse per caso neppure nelle ultime cose scritte, cosa che la maggior parte di coloro che stavano per morire facevano, adulò Nerone o Tigellino o qualcun altro tra i potenti: ma scrisse minuziosamente le flagizie del principe sotto i nomi di giovani prostituti e delle donne e la novità di ogni stupro e le inviò sigillate a Nerone.

Ruppe l'anello affinché non venisse utilizzato poi per determinare pericoli.
(By Maria D. )

Versione tratta da Tacito

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:25:35 - flow version _RPTC_G1.3