Morte di un ladro ingannato dalla sua stessa vittima

Alcimus, latro crudelissimus cum in cubiculum aniculae...

Alcimo, un ladro crudelissimo essendo salito nella camera da letto di una vecchietta che dormiva, anche se poteva ucciderla direttamente, preferì prima gettare ai propri compagni gli oggetti uno per volta dalla finestra.

Avendo gettato ormai tutte quante le cose e non volendo risparmiare neppure la vecchietta, quella distesa sulle ginocchia di costui e piangendo implorava: "Perchè, figlio mio, vuoi donare questa sordida suppellettile di una vecchia poverissima ai ricchi vicini, la cui dimora affaccia su questa finestra.

Alcimo, tratto in inganno dallo scaltro discorso, credette come vere le parole della vecchietta e temendo che quelle cose che ormai aveva gettato giù e quelle che aveva intenzione di gettare, non le gettava ai suoi compagni, ma nell'altra dimora, si affacciò alla finestra per osservare più accuratamente e più largamente ogni cosa. Allora in verità la vecchietta con una spinta improvvisa e imprevedibile buttò giù dalla finestra Alcimo che era sospeso e che vacillava.

Quello, essendo caduto su un larghissimo mattone, spezzate tutte le costole, versò sangue e morì istantaneamente. (By Maria D.)

Versione tratta da Apuleio

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