Superstizione e religione

Deos et venerari et colere debemus. Cultus autem deorum est optimus ... vitii nomen, alterum laudis.

Dobbiamo venerare e adorare le divinità. In verità il culto degli dèi è ottimo e questo stesso è castissimo, santissimo e pienissimo di pietà, da venerarli sempre sia con la mente che con la voce pura integra, incorrotta.

Infatti non solo i filosofi, ma anche i nostri antenati separarono la superstizione dalla religione. Infatti coloro che pregavano e compivano sacrifici tutti i giorni, affinché i loro figli gli fossero superstiti,  sono chiamati superstiziosi, e questo nome ebbe poi un significato più esteso:

quelli che invece mostravano di seguire diligentemente, di osservare minuziosamente tutte le cose che appartengono al culto delle divinità, sono chiamati religiosi, da relegere, così come eleganti da eligere, così come diligenti da diligere, così come intelligenti da intellegere.

Così è avvenuto che nel termine superstizioso e religioso l'uno risulti termine di un difetto, l'altro di lode.
(By Maria D. )

Versione tratta da Cicerone

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