Una richiesta di difesa rifiutata

Veniebat ad me, et saepe veniebat Autronius....

Spesso veniva e giungeva da me Autronio, con molte lacrime, supplichevole di essere difeso da me, commemorava che era stato mio condiscepolo nella fanciullezza, familiare nell'adolescenza, collega nella questura.

Proferiva molti miei benefici verso di lui, anche alcuni suoi verso di me. Così ero fiaccato e infranto nell'animo da queste cose, da dimenticare già le offese, che aveva arrecato a me stesso: aveva infatti lanciato M. Cornelio, a trucidarmi nei miei possedimenti, al cospetto di mia moglie e dei miei figli.

Ma quando veniva in mente a lui e a me della patria, dei vostri pericoli, di questa città, di quei santuari e templi, dei fanciulli infanti, delle matrone e delle vergini resistevo, e non solo a quel nemico e parricida, ma anche a quei parenti di costui, i Marcelli, al padre e al figlio, il primo di questi avanzava la gravità del genitore, il secondo la dolcezza del figlio presso di me.
(By Maria D. )

Versione tratta da Valerio Massimo

TESTO LATINO COMPLETO

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