Clades Cannensis maxima maestitia Romanos affecit sed postquam senatus rem populo nuntiaverat sic consules ...

La sconfitta di Canne mise i Romani in enorme angoscia (lett. : "rese i Romani affetti da una enorme angoscia"): ma dopo che il senato aveva annunciato la cosa al popolo, i consoli dissero così ai loro concittadini:

Provvedete alla salvezza della patria, o cittadini, così l'esercito, nella concordia dei cittadini, troverà la speranza di un esito della guerra più favorevole. E voi, o vecchi, ricordate la lunga serie delle vittorie passate, e voi, o ricchi, portate oro ed argento ai magistrati! Dal momento che il coraggio dei cittadini non deluse la speranza del senato e dell'esercito, e gli alleati mantennero la lealtà non soltanto nelle circostanze favorevoli, ma anche nel momento di difficoltà, e fornirono aiuto allo Stato, presto le circostanze cambiarono, e, dopo gli sventurati giorni della sconfitta, che furono di lutto per tutti i cittadini Romani, arrivarono i giorni della vittoria, più allegri. Infatti, mentre l'esercito di Annibale, superbo a causa della buona sorte, si infiacchiva a Capua a causa della dissolutezza e dell'ozio, a Roma venivano arruolate nuove schiere di giovani.

E così, per le truppe di Annibale, dissolutezza e sfarzo furono di enorme danno; al contrario, la gioventù Romana, per mezzo di una disciplina piuttosto severa, acquistò nuove forze, per mezzo delle quali, successivamente, P. Cornelio Scipione, che era stato inviato in Africa, sbaragliò le truppe di Annibale nella battaglia di Zama.

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