L'uomo e il mare

In maris immensitate multi pisces natant et cibum incolis litorum et urbium litoribus proximarum suppeditant. ... Tunc a nautis Neptuno, maris deo, preces tolluntur auxiliumque postulatur.

Nell'immensità del mare nuotano molti pesci e forniscono cibo a sufficienza agli abitanti delle coste e ai litorali delle città più vicine.

La carne dei pesci offre infatti un gradevole sapore ed è utile per la buona salute degli uomini. Il mare è utile anche alle flotte delle navi: le rapide imbarcazioni navigano tra le onde del mare e portano nuove mercanzie alle diverse popolazioni. Ma il mare aiuta spesso i nemici: infatti talvolta anticamente le navi e le zattere dei pirati giunsero anche alle regioni d'Italia e e mostravano sui litorali la moltitudine dei soldati; talvolta i pirati occupavano le città, i campi, i luoghi ameni dei colli, le selve dei valli, le alture dei monti, saccheggiavano i raccolti della campagna, causavano stragi ai poveri cittadini.

Talvolta invadevano le mura delle città, distruggevano gli edifici a ferro e fuoco, uccidevano molti abitanti con le spade. N el mare sorgono spesso rovinose tempeste: le nuvole nell'aria oscurano il sole con la nera caligine, precipitano violente piogge, lampeggiano fulmini densi, le onde urtano i fianchi delle navi e così le poppe vengono superate dalle acque.

Allora vengono elevate preghiere dai marinai a Nettuno, il dio del mare, e viene chiesto aiuto. (by Maria D.)

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