... che prende il cognomen di Torquato (Quae Manent)

Ubi constitere inter duas acies...

Appena che si fermarono tra le due schiere attorno a tanti animi di persone che erano sospese tra la speranza e la paura, Gallo lasciò cadere la spada senza effetto di taglio con ingente stridore come una mole imminente dall'alto gettato lo scudo con la sinistra contro le armi del nemico che giungeva.

Il Romano, sollevata in alto la punta della spada, avendo gettato lo scudo più basso con lo scudo ed essendosi insinuato tra il corpo e le armi di quello, con il primo e poi con il secondo colpo penetrò il ventre e il basso ventre stese a terra il nemico mentre si precipitava nello spazio esteso.

Poi spogliò della sola collana il corpo di costui che stramazzava a terra intatto da ogni altra vessazione, che, cosparsa di sangue, circondò sul suo collo. La paura con l'ammirazione aveva immobilizzato i Galli: i Romani procedendo alacri dal posto di guardia incontro al proprio soldato, congratulando e lodando si misero intorno al dittatore.

Tra i soldati che indirizzavano secondo il costume militare dei rozzi motteggi fu udito il soprannome di Torquato; poi fu celebrato a onore anche per i posteri di famiglia. Il dittatore aggiunse come dono una corona d'oro e presentò dinanzi all'assemblea tale scontro con ammirevoli lodi.
(By Maria D. )

Versione tratta da Livio

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