I Germani visti da Tacito: un popolo estremo e libero

Fennis mira feritas, foeda paupertas...

I Finni possiedono una straordinaria ferocia, una repellente povertà: non hanno né armi, né cavalli, né penati; hanno come sostentamento l'erba, come vestiario le pelli, come giaciglio il terreno: le uniche speranze (risorse) risiedono (sono, sussistono) nelle saette, che affilano con gli ossi del ferro.

E la stessa caccia nutre parimenti gli uomini e le donne; li accompagnano infatti qua e là e pretendono una parte della preda. I bambini non hanno alcun riparo dalle fiere e dalle piogge se non quello di essere in qualche groviglio di rami: i giovani fanno ritorno qua, questo è un rifugio di anziani.

(proprio in questo luogo come un rifugio di anziani). Ma pensano di essere (vivere più beatamente) che affaticarsi sui campi, lavorare per le dimore, riversare le fortune proprie ed altrui nella speranza e nella paura: perseguono sicuri una difficoltà contro gli uomini, contro gli dèi, tanto che non occorre neppure un voto per quelli.

Vi sono orbene tutte le altre cose fantastiche: gli Ellusii e gli Ossioni hanno le bocche e i volti di uomini, i corpi e gli arti di fiere: io tralascerò ciò a metà (al cinquanta e al cinquanta metà vero e metà falso) perché non attestata (dimostrata, verificata).
(By Maria D. )

Versione tratta da Tacito, Germania 46

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