La virtù della temperanza - Versione latino
Ne temperantiam quidem propter se expetendam esse...
Direi che neppure la temperanza dovrebbe essere agognata per sé, ma dato che dovrebbe apportare pace negli animi li dovrebbe sia placare che lenire per così dire con una certa concordia.
La temperanza è infatti, quella che ammonisce nelle cose o desiderandole o evitandole per seguire la ragione. Infatti non è sufficiente giudicare cosa si debba o cosa non si debba fare, ma occorre anche stare in ciò, che si giudichi. La maggior parte invece, dato che non possono mantenere e preservare ciò, che loro stessi hanno stabilito, vinti e debilitati da una forma di piacere posta dinanzi, si consegnano rimanendo legati alle libidini, né prevedono cosa sia in procinto di accadere e per tale ragione per il piacere, affinché sia preparato anche diversamente e ne possano essere privi anche senza dolore, incorrono sia nelle malattie gravi, che nei danni, che nei disonori. Coloro che invece mantengono saldamente il proprio giudizio, vinti dal piacere, per non fare ciò, che sentono che non debba esser fatto, raggiungono il massimo piacere premettendo il piacere.
Questi stessi sopportano spesso anche il dolore, affinché, nel caso in cui non facciano ciò, non cadano in uno maggiore. Da ciò si dovrebbe capire che l'intemperanza non dovrebbe essere evitata per sé e che la temperanza dovrebbe essere agognata, non perché eviti i piaceri, ma perché non ne consegua dei maggiori.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cicerone