Trattative tra Cesare e Fàrnace

Caesar respondit se fore aequissimum Pharnaci...

Cesare rispose che sarebbe stato molto giusto nei riguardi di Farnace, se avesse avuto l'intenzione di applicare subito le cose che aveva promesso.

Ammonì in verità, o di non porre dinanzi a sé Deiotaro o di gloriare eccessivamente i legati con un tale beneficio, da non inviare le truppe ausiliarie a Pompeo. Infatti non avrebbe fatto alcuna cosa più volentieri di perdonare ai supplichevoli e non avrebbe potuto condonare le ingiurie delle pubbliche province a coloro, i quali non fossero stati doverosi verso di lui. Avrebbe perdonato a Farnace le grandi e gravi offese dei cittadini romani, che negoziavano nel ponto, dato che non avrebbe potuto reintegrare come nuovo.

Infatti non poteva restituire la vita perduta agli uccisi né la virilità ai mutilati, il supplizio più grave della morte che in verità i cittadini romani avessero subito. In verità si sarebbe allontanato dal ponto in fretta e avrebbe lasciato andare le famiglie dei pubblicani e avrebbe restituito tutte le cose, che fossero nelle mani di costui, agli alleati e ai cittadini romani.

Se avesse appunto fatto ciò, allora gli avrebbe inviato regali e doni che i comandanti per le imprese in modo opportuno erano soliti accogliere dagli amici.
(by Maria D.)

Versione tratta da da Cesare, Bellum Alexandrinum

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