Romani, cum hostium fraudem intellexissent, retro viam qua venerant repetere conati sunt at eam quoque a Samnitibus ...

I Romani, una volta che ebbero compreso il tranello dei nemici, tentarono di ripercorrere all'indietro la strada attraverso la quale erano arrivati, ma trovarono anche quella chiusa dai Sanniti.

A quel punto, dunque, i soldati Romani arrestano la marcia e, tolta (loro) ogni speranza di salvezza, restano a lungo in silenzio, immobili; poi sbottano in lamentele contro l'avventatezza del console che era stato troppo sprovveduto e li aveva condotti in un enorme pericolo.

E così trascorsero la notte immemori (nel senso di: "incuranti") del cibo e del riposo. Al principio della mattina, il console, vinto dalla necessità, inviò degli ambasciatori presso i Sanniti affinché chiedessero la pace. La pace venne concessa a tale condizione, che tutti fossero fatti passare sotto il giogo. E così, all'alba, per primo venne mandato sotto al giogo il console, poi i tribuni, i centurioni e tutti i soldati:

i Sanniti stavano fermi tutt'intorno, deridendo i soldati Romani con parole molto dure ed offensive. Per i soldati Romani la luce di quel giorno fu più triste del giorno della morte.

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