Haud multo post Pompei Aeliani damnationem, praefectum urbis Pedanium Secundum ...

Non molto tempo dopo la condanna di Pompeo Eliano, uno suo schiavo uccise Pediano Secondo, il prefetto di Roma, forse perché gli fu negata la libertà secondo il prezzo che aveva pattuito, o forse perché, acceso dall'amore, non aveva tollerato il padrone come rivale.

Peraltro, visto che, secondo un'antica consuetudine, era obbligatorio che tutto il gruppo di schiavi che aveva abitato sotto il medesimo tetto fosse sottoposto alla pena capitale, si giunse, per via dell'accorrere in massa della plebe che proteggeva così tanti uomini innocenti, alla sommossa, ed il Senato venne, per così dire, assediato.

Ed in questo stesso c'erano molti che, per tendenza politica, si opponevano all'eccessiva severità, ma coloro che ritenevano che niente dovesse essere cambiato erano di più. Fra costoro C. Cassio, al momento di esprimere un parere, si espresse in questo modo: "Frequentemente, o senatori, ho partecipato a questo collegio, quando venivano richiesti decreti innovatori del Senato, in opposizione alle istituzioni e alle norme degli antenati;

e non mi sono opposto, non perché io dubitassi che un tempo si fosse provveduto nel modo migliore e più giusto in merito a tutte le questioni giuridiche, né perché io dubitassi che le cose che vengono modificate si mutino in peggio, ma affinché non sembrasse che, a causa dell'eccessivo attaccamento per il diritto antico, io esaltassi i miei studi (in merito ad esso)".

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