La vita in campagna

Severa et laboriosa est vita agricolae. non solum industria ac diligentia magna sed etiam parsimonia et patientia pecuniam sua congerit....Sic mirabiliter et misera et beata est vita agricolae!

La vita dell’agricoltore è austera e faticosa:  accumula il proprio denaro non soltanto con grande laboriosità e diligenza, ma anche con  parsimonia e pazienza.

Inoltre non pratica nessuna avidità, e spesso conduce una vita felice, con costanza e modestia: l’agricoltore si alza con l’aurora, spacca le zolle, ara ed irriga la terra, con il falcetto taglia le spighe. Nell’aia alleva le galline, le colombe, gli agnelli, con i forconi e le lance mette in fuga le belve.

Abita in una piccola casa insieme alla famiglia: non è abbellita né da grandi colonne, né da quadri straordinari, né da statue di marmo, ma, presso la fiamma del focolare, le statue di legno delle dèe vengono venerate dei figli con grande letizia per mezzo di corone di rose. Con il freddo l’agricoltore smette il lavoro, dalla donna viene preparata la cena. Dopo la cena, l’agricoltore siede presso il fuoco insieme ai vicini delle fattorie confinanti.

Vengono narrate favole piacevoli, le preoccupazioni della vita vengono alleviate con le battute di spirito, la famiglia e i forestieri si divertono. E così, sorprendentemente, la vita dell’agricoltore è sia povera, sia felice

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