Magna cum prudentia formica respondebat: Dearum epulae sane iucundae sunt ...

La formica rispondeva con grande assennatezza: Un banchetto di dèe è senz'altro piacevole, se sei invitata; tu certamente frequenti gli altari, ma sei sempre allontanata dalle sacerdotesse.

Non siedi soltanto sulla testa delle regine, ma anche sulla sudicia sporcizia. Non lavori, e certamente, per mezzo della tua pigrizia, non accumuli ricchezza; infatti tocchi le uve sulle tavole, ma la tua vita viene terminata con grande disonore dal freddo crudele: del resto non possiede né una villa straordinaria, né una piccola capanna.

Le formiche, viceversa, con grande diligenza accumulano una grande abbondanza di molliche, abitano in armonia una casa condivisa, come una fattoria di campagna, e conducono una vita sempre gradevole e felice. Come mostra la favola, l'insolenza e l'arroganza vengono sempre punite.

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