Mario sconfigge Giugurta in battaglia

Nostri territi erant, simulque barbari animos tollere et in perculsos Romanos acrius incedere ...

I nostri erano terrorizzati, e nello stesso tempo i barbari prendevano baldanza e si dirigevano piuttosto accanitamente contro i Romani sbigottiti.

Ed ormai essierano poco distanti dalla fuga, quando Silla, sbaragliati coloro contro i quali si era diretto, nel ritornare indietro attacca i Mauri sul fianco. Bocco si volge immediatamente da un'altra parte. Invece Giugurta, mentre desidera incitare i suoi e preservare la vittoria già quasi ottenuta, attorniato dai cavalieri, una volta uccisi tutti a destra e a sinistra, si scaglia da solo tra i dardi dei nemici, cercando di evitarli.

Nel frattempo Mario, messi in fuga i cavalieri, accorse in aiuto ai suoi, che aveva già iniziato a esortare. Alla fine, i nemici furono dispersi da ogni parte. A quel punto, un atroce spettacolo (si presentò) nelle pianure aperte: chi inseguiva, chi fuggiva, chi era ucciso o fatto prigioniero;

cavalli e uomini abbattuti, e molti, subite delle ferite, non erano in grado né di fuggire, né di avere sollievo, e per un poco si sforzavano di muoversi, ma subito dopo soccombevano; insomma, tutte le cose che erano in vista, erano ricoperte di dardi, di armi e di cadaveri, e, tra quelle cose, il suolo era impregnato di sangue.

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