Morte ingloriosa di un grande condottiero

His rebus cognitis, statuerant ephori Lacedaemone Pausaniam regem comprehendi. Cum domum revertit …

Dopo che si erano venute a sapere queste cose, gli Efori, a Sparta, avevano stabilito che il re Pausania venisse catturato.

Mentre egli ritorna in patria, essi si mettono in cammino per intercettarlo lungo il tragitto, andandogli incontro, ma, dall'espressione di uno degli Efori, il quale, evidentemente, voleva avvertirlo, Pausania comprese che gli veniva teso un agguato. E così, pochi passi avanti rispetto quelli che lo seguivano, si rifugiò nel tempio di Minerva che si chiama Calcieco. Affinché egli non scappasse da là, immediatamente gli Efori sbarrarono le porte di quel tempio, e abbatterono il tetto, affinché, sotto il sole, egli morisse nel giro di poco tempo.

Si dice che la madre di Pausania, ormai avanti con gli anni, dopo che fu venuta a sapere del misfatto del figlio, portò tra i primi  una pietra presso l'ingresso del tempio, affinché il figlio restasse rinchiuso. E così Pausania macchiò la grande gloria di guerra con una morte disonorevole: appena venne trasportato fuori dal tempio mezzo morto, per non insozzare con la propria morte quel luogo, subito spirò.

Alcuni insistevano che il suo corpo venisse sepolto nel medesimo luogo nel quale (erano seppelliti) coloro che erano stati mandati a morte, ma ai più piacque che venisse sotterrato poco lontano da quel luogo nel quale aveva perso la vita.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-04-29 15:14:06 - flow version _RPTC_G1.3