La storia di Apollonio, re di Tiro - Apollonio è ospite di Archistrate, re di Cirene

Rex Archistrates iussit Apollonium dignis vestibus indui et ad cenam ingredi. Et ingresso Apollonio triclinium, ... Quis autem sit aut unde, nescio. Sed si vis, interroga illum".

Il re Archistrate ordinò ad Apollonio di indossare vesti consone e di andare a cena. E dopo che Apollonio fece ingresso (ablativo assoluto) nella sala da pranzo, il re disse: "Sdraiati (vocativo), ragazzo (epulor, imperativo) e pranza.

In questo modo (sic) dimenticherai i danni del naufragio!". Ed  essendogli subito stato assegnato un posto, Apollonio si sdraiò a mensa per mangiare (discubuit) di fronte al re. Viene messo a tavola l'antipasto (gustatio), poi una cena regale.

Mentre tutti mangiavano, solo lui non mangiava e piangeva con dolore. E il re, guardando il ragazzo con il volto allegro, disse: "Giovane, mangia con noi; rallegrati, gioisci e spera da dio cose migliori!". E mentre il re confortava il giovane, improvvisamente fece ingrasso la figlia del re, una splendida fanciulla e fulgente d'oro; diede un bacio al padre, poi, mentre baciava anche tutti gli amici che erano sdraiati, arrivò dal naufrago:

fece subito ritorno indietro dal padre e disse: "Buon re e padre ideale, chi è questo giovane, che è sdraiato davanti a te al posto d'onore e perché soffre?". Il re le rispose: "Questo giovane è un naufrago; per questo ho pensato fosse mio dovere invitarlo a cena. Ma non so chi sia o da dove venga. Ma se vuoi, interrogalo".

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