La storia di Apollonio, re di Tiro - La giovane principessa incontra Apollonio

Puella, accedens ad eum, quaerit: "Si tibi molestum non est, indica mihi nomen et casus tuos". Apollonis: ...Nihil potest esse melius, nihil dulcius isto quod audivimus!". Solus tacebat Apollonius.

La fanciulla, avvicinandosi a lui, (gli) chiede: "Se non ti è molesto, indicami il tuo nome e le tue disgrazie". Apollonio disse:

"Se (mi) domandi il nome, io mi chiamo Apollonio, se invece chiedi delle mie ricchezze, le ho perse nel mare". Allora la fanciulla (disse): "Parla in modo più chiaro, perchè io possa capire meglio". Apollonio, dunque, raccontò tutte le sue disgrazie e, finito il racconto, versava molte lacrime.

Quande il re vide che piangeva, guardando sua figlia disse: "Dolce figlia, ordina che ti si porti la lira per consolare l'ospite ed allietare il banchetto". Ella, presa la lira (abl. assoluto), associava i suoni delle corde con la grande dolcezza della voce. Tutti i commensali si meravigliavano dicendo:

"Non può esserci nulla di migliore, nulla di più dolce di quello che abbiamo sentito!". Solo Apollonio stava zitto.

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