Il topo di Campagna e il topo di città - latino a scuola latino a casa

Il topo di campagna e il topo di città versione latino Fedro traduzione libro latino a scuola latino a casa

Un giorno, un topo di campagna aveva accolto nel suo modesto buco un topo di città, vecchio amico.

Rozzo e risparmiatore, aveva offerto all’amico tutti i suoi averi: avena, pezzi di lardo, ceci e uva secca. Ma il topo di città respingeva tutte le cose e a malapena toccava il cibo con dente superbo. Alla fine il topo di città disse all’amico campagnolo: “Perchè trascorri la vita in campagna? Se verrai in città di sicuro vivrai meglio!”. Queste parole persuasero il topo campagnolo: gli amici balzarono fuori dal buco e, al di là delle mura della città, entrarono in una villa sontuosa, mentre la notte occupava il centro del cielo.

Nella casa c’erano molti vassoi provenienti da un’abbondante cena. L’ospite, dopo che aveva messo il topo campagnolo in un vestito di porpora, offrì all’amico cibi prelibati. Il topo di campagna felice, senza preoccupazione, assaggiava volentieri il cibo, ma immediatamente un improvviso schiamazzo spaventò i topi: cani enormi, con forti latrati, entrarono nella stanza, mentre i topi paurosi correvano per tutta la sala. Allora il topo di campagna, quasi esanime per la paura (disse): “Tornerò immediatamente in campagna.

Quando arriverò nei campi un buco modesto mi proteggerà e lì trascorrerò la vita rimanente, povero, ma tranquillo.

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