Il fiume di vino - versione greco Luciano

IL FIUME DI VINO
VERSIONE DI GRECO di Luciano

Απεβαινομεν ουν και ως εκ μακρας ταλαιπωριας πολυν μεν χρονον επι γης εμενομεν, επειτα δε ανηρομεθα και απεκρινομεν ημων αυτων τριακοντα...

Essendomi spinto una volta oltre le colonne d’Ercole e salpato per il mare occidentale, navigavo con vento favorevole.

Causa e motivazione del mio viaggio era la curiosità della mente, il desiderio di fatti nuovi ed il voler imparare qual è la fine dell’oceano e come sono gli uomini che abitano al di là. Per questo motivo dunque imbarcai cibi in abbondanza, acqua sufficiente e guadagnai alla mia causa 50 miei coetanei che avevano il mio stesso parere; inoltre preparai una gran quantità di armi e mi procurai il miglior nocchiero dopo averlo persuaso a suon di soldi, e rafforzai la nave – era un’imbarcazione da trasporto – come per una lunga e pericolosa navigazione. Dopo esserci dunque addentrati per circa 3 stadi dal mare attraverso una foresta, vediamo una colonna fatta di bronzo, che recava un’iscrizione in caratteri greci, oscuri e consumati, che diceva: “Eracle e Dioniso giunsero fino a qui”. E lì vicino c’erano anche due impronte nella roccia, una lunga un plettro, l’altra più piccola; a mio avviso, la più piccola era di Dioniso, l’altra di Eracle.

Dopo aver reso omaggio, procedevamo; ma non andavamo di molto avanti, quand’ecco che ci imbattiamo in un fiume che faceva scorrere vino davvero simile a quello di Chio. E la corrente era forte e copiosa, tanto che era possibile, in qualche punto, che fosse navigabile. Ci accadeva dunque di credere molto di più alla scritta della colonna, visto che vedevamo i segni del passaggio di Dioniso. E poiché mi parve opportuno conoscere anche da dove il fiume avesse inizio, risalivo lungo la corrente e non trovai alcuna sua fonte, ma molte grandi viti, piene di grappoli e presso la radice di ciascuna scorreva una goccia di limpido vino, dalle quali nasceva il fiume.

Ed era possibile veder anche molti pesci nel fiume, molto simili al vino per colore e gusto. Infatti noi ci ubriacammo dopo averne pescati e mangiati alcuni. Del resto, anche dopo averli tagliati, li trovavamo pieni di mosto. In seguito, dunque, dopo averci pensato, dopo averli mescolati con gli altri pesci d’acqua, temperavano l’eccesso di un pasto a base di vino.

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