CICERONE - De Amicitia (Sull'amicizia) 63-64 testo latino e traduzione

DE AMICITIA 63 DE AMICITIA 64 (Sull'amicizia) - Cicerone
Opera integrale con traduzione italiana

[63] Est igitur prudentis sustinere ut cursum, sic impetum benevolentiae, quo utamur quasi equis temptatis, sic amicitia ex aliqua parte periclitatis moribus amicorum.

Quidam saepe in parva pecunia perspiciuntur quam sint leves, quidam autem, quos parva movere non potuit, cognoscuntur in magna.

Sin vero erunt aliqui reperti qui pecuniam praeferre amicitiae sordidum existiment, ubi eos inveniemus, qui honores, magistratus, imperia, potestates, opes amicitiae non anteponant, ut, cum ex altera parte proposita haec sint, ex altera ius amicitiae, non multo illa malint?

Imbecilla enim est natura ad contemnendam potentiam; quam etiamsi neglecta amicitia consecuti sint, obscuratum iri arbitrantur, quia non sine magna causa sit neglecta amicitia.

[64] Itaque verae amicitiae difficillime reperiuntur in iis qui in honoribus reque publica versantur; ubi enim istum invenias qui honorem amici anteponat suo? Quid? haec ut omittam, quam graves, quam difficiles plerisque videntur calamitatum societates! ad quas non est facile inventu qui descendant. Quamquam Ennius recte: Amicus certus in re incerta cernitur, tamen haec duo levitatis et infirmitatis plerosque convincunt, aut si in bonis rebus contemnunt aut in malis deserunt. Qui igitur utraque in re gravem, constantem, stabilem se in amicitia praestiterit, hunc ex maxime raro genere hominum iudicare debemus et paene divino.

63 È indice di saggezza, quindi, saper frenare l'impeto dell'affetto come si frena un cocchio, per poter usare dell'amicizia solo dopo aver sperimentato, in qualche modo, il carattere degli amici, così come si provano i cavalli.

Spesso alcuni rivelano tutta la loro leggerezza di fronte a pochi soldi; altri, invece, irremovibili davanti a una piccola somma, si tradiscono di fronte a una grande.

Ma se pure troveremo chi si vergogna di preferire il denaro all'amicizia, dove troveremo chi non antepone all'amicizia onori, cariche pubbliche e militari, potere, prestigio, e chi, avendo la possibilità di scegliere tra tutti questi beni e le prerogative dell'amicizia, non preferisce di gran lunga i primi?

La natura umana è troppo debole per disprezzare il potere; e se si raggiunge il potere a prezzo dell'amicizia, si pensa che su ciò calerà un'ombra, perché non senza una valida ragione l'amicizia è stata trascurata.

64 E così, è difficilissimo trovare vere amicizie in chi vede nella carriera politica una ragione di vita. Dove trovare chi preferisca alla propria affermazione quella dell'amico? E, per passare ad altro, come risulta gravoso e difficile, ai più, condividere gli insuccessi altrui! Non è facile trovare persone disposte ad abbassarsi a tanto. E benché Ennio abbia ragione nel dire: L'amico certo si scopre nella sorte incertatuttavia due sono le situazioni che dimostrano la leggerezza e l'incostanza dei più: se disprezzano gli amici nel momento del successo o se li abbandonano nelle difficoltà. Chi, in entrambi i casi, si mostrerà amico serio, coerente e stabile, dobbiamo considerarlo di una stirpe umana rarissima, quasi divina!

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