Apologia di Socrate, Platone - cap 12 - 22 (Traduzione letterale)

Ἴσως ἂν οὖν εἴποι τις· "Εἶτ' οὐκ αἰσχύνῃ, ὦ Σώκρατες, τοιοῦτον ἐπιτήδευμα ἐπιτηδεύσας ἐξ οὗ κινδυνεύεις νυνὶ ἀποθανεῖν;" ἐγὼ δὲ τούτῳ ἂν...

Dunque infatti allo stesso modo chiunque potrebbe dire ‘Ebbene, Socrate, non ti vergogni di aver avuto un'occupazione tale in seguito alla quale proprio ora rischi di morire?’ Ed io a questo potrei opporre un giusto discorso, che "Non dici bene, uomo, se ritieni sia necessario che un uomo, di cui c’è anche una piccola utilità, calcoli il rischio di vivere o di morire, ma, quando agisce, non guardi questo solamente, (ovvero)

se fa cose giuste o ingiuste, e azioni proprie di un uomo buono o malvagio...(CONTINUA)

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