Platone: Gorgia 493d/e 494a

Σκοπεί εί τοιονδε λέγεις περί τοῦ βιου έκατέρου, τοῦ τε σώφρονος και τοῦ ακολάστου, οἶον εί δυοῖν άνδροῖν έκατέρῳ πίθοι πολλοί εἶεν, καί τῷ...

Dunque considera se si possa dire questa cosa di queste due vite, quella del temperante e quella dello smodato: che è come se a ciascuno di questi due individui fossero stati dati molti vasi, ma al secondo pieni di cose sane e prospere, come vino latte e miele e molte altre sostanze, all’altro invece bevande più rare e aspre e procurabili solo con molte fatiche e pericoli.

Il secondo allora, ben pasciuto, vivrebbe in pace, senza dover irrigare e pensare ad alcunché; il primo invece a cui sono state date - come all’altro - bevande adeguate sì, ma aspre, e vasi bucati e difettosi, sarebbe sempre costretto, notte e giorno, a riempirli di nuovo, oppure a soffrire pene terribili.

Dunque, queste essendo le loro vite, diresti migliore quella del dissoluto o quella del morigerato? Ti convinco o no, dicendo che la vita modesta è migliore di quella sfrenata?(by Adriano)

TRADUZIONE LETTERALE E COMMENTO
L'intemperanza rende misera e affannosa la nostra vita

Σκόπει γὰρ εἰ τοιόνδε λέγεις περὶ τοῦ βίου ἑκατέρου, τοῦ τε σώφρονος καὶ τοῦ ἀκολάστου, οἷον εἰ δυοῖν ἀνδροῖν ἑκατέρῳ πίθοι πολλοὶ εἶεν

Infatti considera (σκόπει: 2^ sing. imperat. pres. da σκοπέω, valuto) se dici (=diresti, potresti dire) sulla vita di ciascuno di questi due, il morigerato e l’intemperante, una tale cosa: che è come se (taduz. letterale: τοιόνδε λέγεις… οἷον εἰ -> dici λέγεις tale cosa τοιόνδε [essere, sottint.] quale οἷον (=come) se εἰ …. τοιός οἷος: particelle correlative: tale quale) vi fossero per ciascuno dei due uomini (δυοῖν ἀνδροῖν – caso genit. plur. duale) molti vasi

καὶ τῷ μὲν (493e) ἑτέρῳ ὑγιεῖς καὶ πλήρεις, ὁ μὲν οἴνου, ὁ δὲ μέλιτος, ὁ δὲ γάλακτος, καὶ ἄλλοι πολλοὶ πολλῶν,

e da una parte (μὲν) al secondo (ἑτέρῳ: all’altro) (fossero dati vasi, sottint.) sani e ricchi, l’uno (ὁ μὲν) di vino, l’altro di miele, l’altro di latte, e molti altri di altre cose;

νάματα δὲ σπάνια καὶ χαλεπὰ ἑκάστου τούτων εἴη καὶ μετὰ πολλῶν πόνων καὶ χαλεπῶν ἐκποριζόμενα·

dall’altra parte (δὲ) (i vasi, sottint.) dell’altro di questi (=del secondo) fossero (=contenessero) bevande rare e aspre e che sono procurate attraverso molte fatiche e lotte;

ὁ μὲν οὖν ἕτερος πληρωσάμενος μήτ' ἐποχετεύοι μήτε τι φροντίζοι, ἀλλ' ἕνεκα τούτων ἡσυχίαν ἔχοι·

da una parte l’uno essendo stato ben nutrito non irrigherebbe né si occuperebbe di nulla, ma a causa di queste cose (=ricchezze) vivrebbe in pace;

τῷ δ' ἑτέρῳ τὰ μὲν νάματα, ὥσπερ καὶ ἐκείνῳ, δυνατὰ μὲν πορίζεσθαι, χαλεπὰ δέ, τὰ δ' ἀγγεῖα τετρημένα καὶ σαθρά, ἀναγκάζοιτο δ' ἀεὶ καὶ νύκτα καὶ (494a) ἡμέραν πιμπλάναι αὐτά, ἢ τὰς ἐσχάτας λυποῖτο λύπας·

dall’altra l’esser procurati all’altro individuo liquidi, come a quello (=all’altro), idonei, ma aspri, e (=ma, δέ) vasi forati (τετρημένα, da τετραίνω: perforo) e difettati, costringerebbe (quello, sottint.) sempre, giorno e notte, e riempire essi (αὐτά riferito a ἀγγεῖα), o soffrirebbe sofferenze enormi (letteralm., ultime).

ἆρα τοιούτου ἑκατέρου ὄντος τοῦ βίου, λέγεις τὸν τοῦ ἀκολάστου εὐδαιμονέστερον εἶναι ἢ τὸν τοῦ κοσμίου;

Quindi essendo questa la vita di ciascuno dei due, dici (=diresti) essere più fortunata (quella, sottint.) del dissoluto o del morigerato?

Πείθω τί σε ταῦτα λέγων συγχωρῆσαι τὸν κόσμιον βίον τοῦ ἀκολάστου ἀμείνω εἶναι, ἢ οὐ πείθω;

Ti convinco dicendo che la vita modesta è migliore di quella sfrenata (taduz. letterale: Ti (σε) convinco di qualcosa (τί) dicendo queste cose, di convenire esser la vita modesta meglio (ἀμείνω) della sfrenata), o non ti convinco?

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