La poesia non è arte ma ispirazione divina - Platone versione greco
Ωσπερ οι κορυβαντιωντες, ουκ εμφρονες οντες, ορχουνται, ουτω και οι μελοποιοι, ουκ εμφρονες οντες, τα καλα μελη ταυτα ποιουσιν, αλλ'...
Come i Coribanti danzano non essendo in sé, così anche i poeti melici compongono questi bei carmi non essendo in sé, ma quando entrano nell'armonia e nel ritmo, baccheggiano e sono posseduti; e come appunto le Baccanti attingono ai fiumi miele e latte, quando sono possedute, quando invece sono in sé, proprio no, anche l'anima dei poeti melici fa questo, come essi stessi dicono.
Infatti i poeti ci dicono che, attingendo i carmi da sorgenti di miele che scorrono da certi giardini e convalli delle Muse, li portano a noi, come le api, anch'essi così volando, e dicono il vero; infatti il poeta è un essere leggero, alato e sacro e non è capace di poetare prima che sia ispirato dal dio e fuori di sé e la mente non sia più in lui; mentre, finché abbia questa facoltà, ogni uomo è incapace di poetare e di vaticinare.
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