Le quattro fasi dell'educazione ad Atene: la famiglia, la scuola, la palestra, la città

ἐπειδὰν θᾶττον συνιῇ τις τὰ λεγόμενα, καὶ τροφὸς καὶ μήτηρ καὶ παιδαγωγὸς καὶ αὐτὸς  ὁ πατὴρ περὶ τούτου διαμάχονται, ὅπως ὡς βέλτιστος...

Non appena il bambino comprende le cose che gli si dicono, sia la nutrice che la madre, il padre e il pedagogo si impegnano per questo, perché il bambino sia il migliore possibile, insegnandogli e mostrandogli a proposito di ciascuna azione o discorso, che c'è una cosa giusta e una invece sbagliata, che questa è lodevole e quest'altra invece riprovevole, che quella è sacra e quell'altra invece empia, che una cosa è da fare e un'altra invece no [lett. fai alcune cose e non farne altre]. E se obbedisce volentieri, bene; altrimenti lo raddrizzano con minacce e percosse, come se fosse un bastone di legno ricurvo e contorto. Dopo queste cose, mandandolo a casa dei maestri, provvedono molto di più a curare l'educazione  rispetto alla cultura letteraria.

I maestri si occupano di queste cose e, qualora i bambini a loro volta abbiano appreso le lettere e siano sul punto di comprendere le parole scritte come in precedenza comprendevano la voce, proponogno loro di leggere sui banchi di scuola le composizioni dei buoni poeti e li costringono a imparare quelle opere, nelle quali sono contenuti sia molti ammaestramenti sia molti racconti, lodi, encomi degli antichi eroi, affinché il fanciullo - ammirandoli - li imiti e miri a diventare simile a costoro. E ancora, inoltre, li mandano dal maestro di ginnastica, affinché, con corpi più vigorosi, agiscano in nome di sani principi e non si dimostrino vili perchè deboli nel corpo, in guerra come nelle altre circostanze.

Vengono educati così quelli che se lo possono permettere - in particolar modo i più ricchi - e i figli di questi, che cominciano in giovanissima età a frequentare i maestri e se ne allontanano molto tardi. Quando hanno lasciato i maestri, la città a sua volta li costringe a imparare le leggi e a vivere secondo il loro modello, affinché non agiscano a caso nella vita sociale.

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