Socrate ribatte all'accusa di corrompere i giovani - versione greco Platone

SOCRATE RIBATTE ALL'ACCUSA
DI CORROMPERE I GIOVANI
Apologia di socrate XXIV 24b 25b
VERSIONE DI GRECO di Platone

Περὶ μὲν οὖν ὧν οἱ πρῶτοί μου κατήγοροι κατηγόρουν αὕτη ἔστω ἱκανὴ ἀπολογία πρὸς ὑμᾶς· πρὸς δὲ Μέλητον τὸν ἀγαθὸν καὶ φιλόπολιν, ὥς φησι, καὶ τοὺς ὑστέρους μετὰ ταῦτα πειράσομαι ἀπολογήσασθαι....

TRADUZIONE

Su quanto dicevano contro di me i primi accusatori, basti, davanti a voi, questa autodifesa.

Ora tenterò di difendermi davanti a Meleto, l'uomo perbene, il patriota, come dice di essere, e dagli accusatori più recenti. Riprendiamo dunque ancora il loro atto d'accusa, come se essi fossero altri accusatori. L'atto di accusa è pressappoco così: Socrate - dice - è un criminale perché corrompe i giovani e non crede [24c] negli dei in cui crede la città, ma ma in altre entità divine di nuovo conio.

(21) Questa dunque è l'accusa: esaminiamola punto per punto. Dice che sono colpevole perché corrompo i giovani. Ma io dico, cittadini ateniesi, che è Meleto a commettere ingiustizia, perché fa lo spiritoso sulle cose serie, e con leggerezza porta in giudizio le persone, fingendo di preoccuparsi e darsi pena di faccende di cui non s'è mai curato per niente.

Le cose stanno così, e cercherò di dimostrarlo anche a voi. Vieni qui, Meleto, e dimmi: non consideri [24d] della massima importanza che i giovani siano quanto possibile migliori?

- Io sì. -

- Dillo allora a queste persone: chi li rende migliori? Evidentemente lo sai, visto che ti interessa tanto.

Hai trovato chi li corrompe, me, come tu dici, e per questo mi conduci davanti a questi giudici e mi accusi. Su, di' dunque chi li rende migliori, rivelagli chi è. Lo vedi, Meleto, che stai zitto e non sai che dire? Non ti sembra vergognoso?

Non ti sembra un prova sufficiente di quello che dico io, e cioè che dei giovani non te n'è mai importato nulla? Ma dimmi, caro, chi li rende migliori? -

- I costumi e le leggi. -
- [24e] Ma non ti chiedo questo, mio caro amico, bensì quale persona, chi, (22) in primo luogo, conosce, appunto, i costumi e le leggi? -
- Loro, Socrate, i giudici. -
- Come dici, Meleto? Che sono capaci di educare i giovani e di renderli migliori? -
- Certamente. -
- Proprio tutti, oppure alcuni sì e altri no? -
- Proprio tutti. -
- Ben detto, per Hera! C'è tanta gente ad aiutarli! Ma allora questi che ci stanno ad ascoltare li rendono migliori.

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