Senofonte, Anabasi 1.7.3
Ὦ ἄνδρες Ἕλληνες, οὐκ ἀνθρώπων ἀπορῶν βαρβάρων συμμάχους ὑμᾶς ἄγω, ἀλλὰ νομίζων ἀμείνονας καὶ κρείττους πολλῶν βαρβάρων ὑμᾶς εἶναι, διὰ τοῦτο προσέλαβον....
O uomini greci, mi sono messo alla vostra testa non certo perché mi fanno difetto i soldati barbari, ma poiché vi ritengo migliori e più valorosi di molti dei barbari.
Per questo il motivo vi ho presi con me. Siate dunque degni o uomini della libertà che avete conquistato e per la quale io vi giudico felici. Ben sapete infatti che preferirei la libertà a tutti i beni che ho e anche ad altri più grandi.
Perché vi rendiate conto del tipo di combattimento al quale andrete incontro, io ve lo illustrerò, dato che lo conosco. Hanno un'infinità di soldati, attaccano con urla tremende. Se riuscirete a resistere alla loro vista e alle grida, ritengo che proverò vergogna, quando capirete quali uomini vivono nelle mie terre.
Se sarete valorosi e il successo mi arriderà, chi di voi vorrà tornare in patria lo renderò invidiabile agli occhi dei suoi concittadini; ma, ne sono convinto, spingerò molti a preferire i miei vantaggi alle gioie di casa".
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