Anabasi Libro 1 capitolo 5.2 - Senofonte (Traduzione letterale)

δένδρον δ' οὐδὲν ἐνῆν, θηρία δὲ παντοῖα, πλεῖστοι ὄνοι ἄγριοι, πολλαὶ δὲ στρουθοὶ αἱ μεγάλαι· ἐνῆσαν δὲ καὶ ὠτίδες καὶ δορκάδες· ταῦτα δὲ τὰ θηρία οἱ ἱππεῖς ἐνίοτε ἐδίωκον....

Non c'era nessun albero, ma (δὲ) [c'erano] belve di ogni genere, moltissimi asini selvatici, molti struzzi*. C'erano anche otarde (ὠτίς -ίδος) e gazzelle (δορκάς -άδος)**. I cavalieri a volte inseguivano queste bestie.

E gli asini (διώκοι, διώκω 3a sg pres ott att), ogni qualvolta qualcuno li inseguiva, dopo aver corso avanti si arrestavano, correvano infatti molto più veloci dei cavalli;

e di nuovo ogni qual volta che i cavalli si avvicinavano (πλησιάζοιεν, πλησιάζω 3a pl pres ott att) facevano la stessa cosa e non era possibile raggiungerli, se non essendosi posti a distanza (διαστάντες διίστημι part aor), dandosi il cambio (διαδεχόμενοι part pres διαδέχομαι) i cavalieri (θηρῷεν, θηράω ott pres 3a pl) li catturavano.

Le carni di quelli che venivano catturati erano pressoché uguali a quelle dei cervi, ma più morbida.

Traduzione di Anna Maria Di Leo che concede la sua traduzione solo ed esclusivamente al sito skuolasprint.it

Note del traduttore

* Letteralmente Senofonte scrive: "molti passeri quelli grandi" che saranno poi chiamati struzzi.
** δορκάς -άδος, la scelta di traduzione cade sul vocabolo "gazzelle" rispetto a caprioli e a antilopi riportati sul vocabolario, perché sappiamo che un tempo l'Asia Minore era molto popolata da questo animale piuttosto che dagli altri indicati nel vocabolario.

Senofonte, Anabasi libro 1 capitolo 5 passim 1 - QUI

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