I sudditi di Ciro - versione greco Senofonte
i sudditi di Ciro
versione greco Senofonte traduzione libro gymnasion
Αὐτὸς δ᾽ ἐν μέσῳ τούτων τὴν δίαιταν ποιησάμενος, τὸν μὲν ἀμφὶ τὸν χειμῶνα χρόνον διῆγεν ἐν Βαβυλῶνι ἑπτὰ μῆνας· αὕτη γὰρ ἀλεεινὴ ἡ χώρα·...
Traduzione numero 1
Egli stesso stabilì la sua residenza al centro dell''impero, trascorrendo i sette mesi invernali a Babilonia, dove il clima è caldo, i tre mesi della primavera a Susa ed i due mesi al colmo dell'estate a Ecbatana: un sistema che dicono, gli consentiva di vivere ininterrottamente in un fresco tepore primaverile.
Tutti i sudditi dell'impero erano così ben disposti verso di lui che ogni gente si sarebbe sentita umiliata se non avesse mandato A Ciro tutto ciò che di bello nasceva, si allevava o si costruiva nella sua contrada e analogamente ogni città ed ogni privato cittadino credevano di arricchirsi ogni volta che rendevano omaggio a Ciro, il quale ricambiava ciò che essi gli offrivano e che possedevano in abbondanza, con ciò di cui si avvedeva che difettavano.
Traduzione n. 2
Poiché egli stesso stabiliva residenza in mezzo a loro, da un lato trascorreva sette mesi durante il tempo d’inverno a Babilonia: perché la stessa regione era calda; dall’altro tre mesi durante la primavera a Susa; due mesi durante il pieno vigore dell’estate a Ecbatana; così fanno dicono che trascorresse la vita nel fresco calore primaverile.
Tanto erano disposti gli uomini verso di lui che ogni popolo si sarebbe sentito umiliato se non avesse mandato a Ciro qualunque cosa bella nasceva, si allevava o si costruiva nella regione, allo stesso modo ogni città, ogni semplice cittadino avrebbe creduto di essere ricco, se non avesse offerto qualcosa a Ciro;
e Ciro infatti ricevendo da ciascuno i quali offrivano ciò di cui abbondavano ricambiava con ciò di cui si accorgeva che essi mancavano.
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