L'anima dell'uomo - versione greco Senofonte

L'ANIMA DELL'UOMO VERSIONE DI GRECO di Senofonte

οὐ τοίνυν μόνον ἤρκεσε τῷ θεῷ τοῦ σώματος ἐπιμεληθῆναι, ἀλλ᾽, ὅπερ μέγιστόν ἐστι, καὶ τὴν ψυχὴν κρατίστην τῷ ἀνθρώπῳ ἐνέφυσε....

La divinità poi non si è accontentata solo di occuparsi del corpo, ma, ciò che è della massima importanza, ha anche posto nell'uomo il tipo di anima con le più grandi capacità.

Per prima cosa infatti l'anima di quale altro vivente sa percepire che esistono gli dei, i quali hanno composto con ordine ciò che esiste di più grande e bello? Quale altra specie vivente poi, a parte gli uomini, pratica il culto degli dei? Quale anima è più capace di quella umana di difendersi dalla fame e dalla sete, dal freddo e dal caldo, di curare le malattie, di esercitare la forza, di faticare per imparare, qual è più capace di tenere a mente quanto ha ascoltato, visto, appreso?

Non 14 ti pare del tutto evidente che a confronto degli altri esseri I viventi gli uomini conducano un'esistenza da dei, essendo i più dotati per natura nel corpo e nell'anima? Se qualcuno avesse infatti il corpo di un bue e l'intelligenza di un uomo, non potrebbe fare quello che desidererebbe e nemmeno quanti hanno le mani, ma sono senza intelligenza, hanno maggior vantaggio.

E tu che hai ricevuto entrambe queste pregevolissime cose, il corpo e l'anima, non credi che gli dei sì prendano cura di te? Che cosa dovranno fare e quando, affinché tu riconosca che si occupano di te?»

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