Aveva tutte le doti tranne l'onestà Poppea - Tacito versione latino

Aveva tutte le doti tranne l'onestà Poppea versione latino Tacito

Non minus insignis eo anno impudicitia magnorum rei publicae malorum initium fecit....

Un episodio di impudicizia non meno scandaloso diede inizio, quell'anno, a grandi mali per lo stato.

Viveva a Roma Sabina Poppea, figlia di Tullio Ollio, che però aveva preso il nome dal nonno materno Poppeo Sabino, il quale, consolare e insignito dell'onore del trionfo, aveva lasciato di sé degna memoria; Ollio infatti era stato rovinato, a carriera politica non ancora conclusa, dall'amicizia di Seiano. Ebbe questa donna ogni altra dote fuorché l'onestà. Sua madre, infatti, la più affascinante di tutte le donne del suo tempo, le aveva dato insieme gloria e bellezza; le ricchezze pareggiavano la nobiltà del casato.

Accattivante nel parlare, possedeva intelligenza non spregevole. Affettava contegno, ma era libertina; di rado usciva in pubblico e col volto sempre in parte velato, per suscitare curiosità o perché così le donava. Il buon nome non costituiva per lei una remora, e non faceva distinzione tra mariti e amanti. Non si lasciava prendere dai sentimenti né suoi né altrui: dove si prospettava la convenienza, lì trasferiva la sua passione.

Mentre dunque era sposata col cavaliere romano Rufrio Crispino, da cui aveva avuto un figlio, si lasciò sedurre da Otone, giovane, mondano e accreditato di intima amicizia con Nerone. Fu tutto rapido: dall'adulterio passò al matrimonio.

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