Il dono del fuoco

Προμηθευς δε ποτε, ο του Ιαπετου και Κλυμενης νυμφης εξ υδατος και γης τους ανθροωπου επλασσεν εν τοις αυτων θυμοις την του λαγω ατολμιαν,...

Prometeo figlio di Giapeto e la ninfa Clemene, un tempo plasmava gli uomini da terra e Acqua Nell'anima di questi inseriva la codardia della lepre, l'astuzia della volpe, il desiderio di onore del pavone, la ferocia della tigre e la violenza del leone.

I primi uomini si nutrivano con carni crude e latte, non usavano vestiti, poiché non sapevano tessere, avevano i piedi nudi e solo la luce del sole e della luna rischiarava la loro vita. Quindi Prometeo soccorritore all'insaputa del Cronide nascondeva il fuoco nella ferula e lo donava agli uomini.

Come veniva a sapere il Cronide comandava ad Efesto di inchiodare al Caucaso il suo corpo, affinché Prometeo pagasse il castigo per il furto.

Lì l'infelice benefattore degli uomini rimaneva a lungo prigioniero e soffriva terribili dolori: ogni giorno infatti un'aquila volava su di lui e divorava i lobi del fegato ricresceva. Prometeo rimaneva li finchè l' Alcide uccideva l'aquila e lo liberava.

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