Cesare a Ginevra - Cesare La guerra gallica 26 cap. VII

Cesare a Ginevra
la guerra Gallica capitolo VII passim 26
Versione di latino di Cesare e traduzione

Cesari cum id nuntiatum esset eos per provinciam nostram iter facere conari, maturat ab urbe proficisci et, quam maximis potest itineribus, in Galliam ulteriorem contendit et ad Genavam pervenit....

Essendo stato ciò annunciato a Cesare che essi si accingevano a passare per la nostra regione si affretta a partire da Roma e a tappe quanto più grandi si può, si dirige verso la Gallia ulteriore e giunge a Ginevra.

Impone a tutta la regione il maggior numero possibile di soldati (c'era in tutto nella Gallia ulteriore una legione ), (e) fa tagliare il ponte che era a Ginevra. Come gli Elvezii furono informati del suo arrivo, gli mandarono come ambasciatori i più ragguardevoli cittadini, della quale ambasceria erano i capi Nammenio e Veruclezio, per dirgli che avevano in animo di passare la regione senza(fare) alcun danno, per il fatto che non avevano altra via: e chiedergli che a loro fosse lecito di far ciò con il suo permesso.

Cesare, poiché teneva a mente come il console L. Cassio era stato ucciso dagli Elvezii e il suo esercito battuto e mandato sotto il giogo, stimava di non doverlo concedere, né credeva che gente d'animo ostile, ottenuta licenza di passare attraverso la regione si sarebbe astenuta dal fare offesa e danno.

Tuttavia, per lasciare passare del tempo finchè si adunassero i soldati, già chiamati, rispose agli ambasciatori che piglierebbe tempo per deliberare : se volessero una risposta, tornassero il tredici Aprile.

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