Cesare passa in Britannia (Versione di latino Cesare)

Cesare passa in Britannia
Autore: Cesare

Dum in his locis Caesar navium parandarum causa moratur, ex magna parte Morinorum ad eum legati venerunt, qui se de superioris temporis...

Traduzione
Mentre per preparare la flotta Cesare si attardava nei territori dei Morini, molte tribù della regione gli inviarono emissari per scusarsi della loro condotta passata, quando, barbari e ignari delle nostre consuetudini, avevano mosso guerra al popolo romano: adesso promettevano ubbidienza ai suoi ordini.

Cesare la giudicò una circostanza veramente favorevole, perché non voleva lasciarsi un nemico alle spalle e, con l'estate che volgeva al termine, non aveva il tempo di sostenere una guerra; inoltre, stimava di non dover anteporre un problema di così lieve entità alla Britannia; pretese, allora, la consegna di un alto numero di ostaggi. Ricevuti i quali, pose i Morini sotto la propria protezione. Circa ottanta navi da carico, numero che giudicava sufficiente per il trasporto delle legioni, vennero radunate e munite di tolde.

Le navi da guerra di cui disponeva vennero suddivise tra il questore, i legati e i prefetti. A esse si aggiungevano altre diciotto navi da carico, che erano a otto miglia di distanza e non riuscivano a raggiungere il porto per via del vento: le riservò alla cavalleria. Ai legati Q. Titurio Sabino e L. Aurunculeio Cotta affidò il resto dell'esercito col compito di guidarlo contro i Menapi e le tribù dei Morini che non avevano inviato ambascerie. Lasciò al legato P. Sulpicio Rufo una guarnigione giudicata sufficiente, con l'ordine di presidiare il porto. Presi tali provvedimenti, approfittando del tempo favorevole alla navigazione, salpò all'incirca dopo mezzanotte e comandò alla cavalleria di raggiungere il porto successivo per imbarcarsi e seguirlo.

I cavalieri eseguirono gli ordini troppo lentamente; Cesare, invece, con le prime navi pervenne alle coste della Britannia verso le nove di mattina e lì vide le truppe nemiche, in armi, schierate su tutte le alture circostanti. La natura del luogo era tale e le scogliere erano così a precipizio sul mare, che i dardi scagliati dall'alto potevano raggiungere il litorale. Avendo giudicato il luogo assolutamente inadatto per uno sbarco, gettò l'ancora e fino alle due del pomeriggio attese l'arrivo delle altre navi

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