Cesare supera le Cevenne e giunge nel territorio degli Arverni

Caesar in Helvetios proficiscitur. Mons Cebenna, qui Avernos ab Helviis discludit, durissimo tempore anni altissima nive iter impediebat,...

Cesare parte in direzione degli Elvezi. La catena delle Cevenne, che separa gli Arverni dagli Elvezi, a causa dell’altissima neve della stagione rigidissima dell’anno ostacolava la marcia, tuttavia, sciolta la neve, rese grazie all’elevato impegno dei soldati accessibili i percorsi e giunse nei confini degli Arverni.

Gli Arverni presi alla sprovvista furono oppressi, perché pensavano che sarebbero stati protetti dalla Cevenna come da un muro, infatti in quel periodo dell’anno non era accessibile alcun sentiero.

Allora Cesare ordina ai cavalieri, di spargersi il più largamente possibile e d’incutere il più possibile terrore nei nemici. Gli Arverni informano velocemente attraverso i messi Vercingetorige dell’arrivo di Cesare. Tutti gli Arverni lo accerchiano impauriti e lo scongiurano di salvaguardare le loro fortune, e di non permettere che vengano catturati dai nemici. Vercingetorige commosso dalle loro preghiere spostò l’accampamento dai Biturigi verso gli Arverni.

Ma Cesare dopo aver indugiato per due giorni nei confini degli Arverni, si allontanò dall’esercito e pose a capo delle milizie il giovane Bruto; lo esorta a spargere i cavalieri il più largamente possibile in tutte le direzioni; poi giunse a marce il più possibile forzate a Vienna.(by Maria)

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