Curione e Varo nella guerra civile (Versione di latino Cesare)

Curione e Varo nella guerra civile
Autore: Cesare

Curio Marcium Uticam navibus praemittit; ipse eodem cum exercitu proficiscitur biduique iter progressus ad flumen Bagradam pervenit.

Ibi C. Caninium Rebilum legatum cum legionibus reliquit; ipse cum equitatu antecedit ad castra exploranda Cornelia, quod is locus peridoneus castris habebatur. Id autem est iugum directum eminens in mare, utraque ex parte praeruptum atque asperum, sed tamen paulo leniore fastigio ab ea parte, quae ad Uticam vergit. Abest directo itinere ab Utica paulo amplius passuum milibus III. Sed hoc itinere est fons, quo mare succedit longius, lateque is locus restagnat; quem si qui vitare voluerit, sex milium circuitu in oppidum pervenit.


Curione manda avanti a Utica Marcio con le navi; egli stesso con l'esercito vi si dirige e, dopo un percorso di due giorni, giunge presso il fiume Bagrada. Qui lascia con le legioni il luogotenente C. Caninio Rebilo; egli va avanti con la cavalleria a esplorare il campo Cornelio, poiché quella località era giudicata molto adatta per l'accampamento. Si tratta infatti di un colle ripido a picco sul mare, erto e scosceso da entrambe le parti, ma tuttavia con un pendio un pò più dolce dalla parte rivolta verso Utica.

In linea retta dista da Utica poco più di mille passi. Ma su questa via vi è una fonte, dove il mare per ampio tratto si insinua e in quel punto si forma un vasto ristagno d'acqua. Per evitarlo, si giunge in città con un giro di sei miglia.

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