La tenacia e la fortuna aiutano Caio Mario (Versione di latino Cesare)

La tenacia e la fortuna aiutano Caio Mario
Autore: Sconosciuto
libro: littera, ae vol. 1B pag 197 n°1

Caius Marius, qui honoribus Arpini haud satiatus erat, Romae quaesturam petit. Cum autem repulsus esset, in tribunatus quoque et aedilitatis petitione gravem repulsam accepit.

Praeturae deinde candidatus fuit, quam non sine periculo obtinuit: ambitionis enim accusatus, vix ab iudicibus culpa liberatus est. At postea, cum ille Marius, qui tam humilis Arpini, tam obscurus Romae erat, Iugurthinurn bellurn vicisset, Numidiam subegit et ipsum regem Iugurtham ante currum triumphalem egit. Idem Marius etiam Teutones Cimbrosque profligaverat eiusque bina tropaea in urbe spectabantur: primus «homo novus» fuit, cuius septem in fastis consulatus leguntur, cui post exsilium consulem creari contigit.

Caio Gaio Mario, che non era stato appagato dalle cariche pubbliche presso gli Arpini, chiese la questura di Roma. Quando (sott. questa) invece venne respinta, Ma dopo essere stato respinto (da questa candidatura) incassò un grave insuccesso politico anche nella candidatura del al tribuno tribunato della plebe e dell’edilizia All'edilità (cioè alla carica pubblica di edile) In seguito presentò la sua candidatura per la pretura, che non ottenne facilmente: infatti accusato di broglio elettorale, a stento fu assolto dai giudici. Ma successivamente, quando il famoso Mario, che era tanto umile presso gli Arpini e tanto incerto in cattiva luce presso i Romani, vinse la guerra contro Giugurta, assoggettò la Numidia e fece sfilare lo stesso Giugurta davanti al carro trionfale.

Lo stesso Mario aveva sconfitto anche i Cimbri e i Teutoni e i due suoi trofei si potevano ammirare in città il primo fu il primo uomo nuovo di cui erano letti sette nel registo del consolato, del quale nei fasti si possono leggere sette consolati a cui dopo l’esiliò toccò essere eletto console.