L'assedio di Bibracte (Versione di latino Cesare)

L'assedio di Bibracte versione latino Cesare

Oppidum Remorum nomine Bibractem magno impetu Belgae oppugnare coeperunt. Gallorum eadem atque Belgarum oppugnatio est haec: multitudine...

I Belgi iniziarono ad assediare con grande impeto la città dei Remi di nome Bibracte. Tale assedio è lo stesso dei Galli e dei Belgi:

con una moltitudine di uomini circondano tutte le mura, quindi gettano pietre contro il muro e spogliano di difensori il muro; infine preparano una schiera, marciano verso le porte e sfondano il muro. Infatti gettando in ingente moltitudine i sassi e le frecce, non vi era alcuna possibilità di resistere.

Di notte, ponendo fine all'assedio, Iccio Remo, per grande nobiltà e grazia tra i suoi, uno tra quelli, che gli ambasciatori di pace erano venuti da Cesare, mandò a quello un messaggero. A mezzanotte Cesare mise ad aiuto della città arcieri di Creta e frombolieri Baleari, con l'arrivo dei quali e di Remo affrontò lo studio di difendersi con la speranza di difesa, e per tale ragione ai nemici si allontanò la speranza di impadronirsi della città.

E così, essendo rimasti pochi Belgi presso la città ed avendo devastato i campi dei Remi, si diressero all'accampamento di Cesare con tutte le truppe.

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