Orgetorige (Versione di latino Cesare)

Orgetorige versione latino Cesare e traduzione

Apud Helvetios longe nobilissimus fuit et ditissimus Orgetorix. Is, regni cupidate impulsus, cives induxit ut ex finibus suis cum omnibus copiis exirent....

Presso gli Elvezi fu di gran lunga il più illustre e più ricco Orgetorige. Egli, spinto dal desiderio di potere, indusse i cittadini a uscire dai propri confini con tutte le truppe.

Infatti ripeteva spesso che era facilissimo conquistare il dominio di tutta la Gallia, poiché gli Elvezi superavano in valore ogni Gallo. Li convinse di ciò tanto facilmente perché gli Elvezi sono chiusi da ogni parte dalla natura del luogo: da una parte dal fiume Reno, molto largo e profondissimo, il quale separa il territorio degli Elvezi dalla Germania; dall'altra parte dall'altissimo monte Iura, il quale sta tra gli Elvezi e i Sequani; dalla terza parte dal lago Lemanno e dal fiume Rodano, il quale divide la provincia romana dagli Elvezi.

Perciò gli Elvezi, in rapporto alla moltitudine di uomini e in rapporto alla gloria della guerra, reputavano i loro confini più stretti. Perciò, scossi dall'autorità di Orgetorige, gli Elvezi comperarono assieme il maggior numero possibile di bestie da soma e di cariaggi, fecero le seminagioni più estese possibile per non far mancare il grano durante il viaggio, rafforzarono i rapporti di pace e amicizia con i popoli confinanti. Per eseguire ottimamente tali operazioni, venne scelto Orgetorige.

Versione dal libro adamantina

Apud Helvetios longe nobilissimus fuit et ditissimus Orgetorix. Is M. Messala, [et P. ] M. Pisone consulibus regni cupiditate inductus...

Tra gli Elvezi di gran lunga il più famoso ed il più ricco fu Orhgetorige. Egli, sotto il consolato di M. Messala e M. Pisone, spinto dalla voglia di potere fece una lega della nobiltà e persuase la popolazione, che uscissero dai loro territori con tutte le truppe:

esser facile, superando tutti in valore, impadronirsi del comando di tutta la Gallia. Su ciò li persuase più facilmente in questo, perché ovunque gli Elvezi sono delimitati dalla natura del posto:

da una parte dal Reno, fiume larghissimo e profondissimo, che divide il terreno elvetico dai Germani, dall’altra parte dal Giura, monte altissimo, che è tra i Sequani e gli Elvezi, dalla terza (parte) dal lago Lemanno e dal fiume Rodano, che divide la nostra provincia dagli Elvezi. Per queste cose accadeva che vagassero di meno intorno e meno facilmente potessero portar guerra ai confinanti; e da questa causa uomini voglioso di combattere erano colpiti da grande dolore.

Inoltre a confronto della quantità di uomini e della gloria di guerra e di potenza credevano di avere territori piccoli, che si estendevano 240 mila passi in lunghezza e 180 in larghezza.

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