Cicerone governatore di una provincia in Asia

Inizio. Regis Antiochi legati mihi nuntiarunt Parthos cum magnis copiis Euphratem transire coepisse et nostram provinciam invasuros esse. Fine: Sperabam enim fore ut barbari a nostris finibus arcerentur.

Gli ambasciatori del re Antioco mi riferirono che i Parti avevano iniziato ad attraversare l'Eufrate con grandi truppe e che avrebbero invaso la nostra provincia.

Ascoltando queste cose, nonostante alcuni dicessero che quel re non era degno di nessuna fiducia, decisi tuttavia di aspettare se venisse annunciato qualcosa di più sicuro. Verso le calende di Ottobre, mentre conducevo l'esercito in Cilicia ed ero in Cappadocia, mi fu consegnata una lettera da parte del re Tarcodimoto, il quale è ritenuto un alleato fedelissimo e molto amico del popolo Romano, che riferiva che i Parti avevano attraversato l'Eufrate ed era scoppiato un grande tumulto nella provincia della Siria.

Sebbene capissi che i nostri alleati erano poco costanti, tuttavia speravo che Tarcodimoto sarebbe stato più fedele al popolo Romano, dal momento che aveva conosciuto la nostra clemenza e onestà. Per questo decisi di condurre l'esercito verso il monte Tauro affinché coloro che erano del popolo dei Cilici sapessero che l'esercito del popolo Romano non era spaventato dalle notizie, che erano state riferite, ma che anzi osava avvicinarsi ulteriormente agli stessi nemici.

Speravo infatti che sarebbe accaduto che i barbari si allontanassero dai nostri territori.

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