Cicerone parla ad un amico della vita teatrale di Roma
Inizio: Si te dolor aliqui corporis ... Fine: qui gladiatores contempseris?
Se è stato un qualche male fisico o un'infermità del tuo stato di salute a trattenerti dal venire ai giochi, lo attribuisco più alla buona sorte che alla tua saggezza;
se invece hai ritenuto di dover disdegnare quelle manifestazioni che altre persone ammirano e in ogni caso non sei voluto venire, mi compiaccio per due motivi, sia perché tu non hai avuto malesseri fisici, sia perché godi di buone condizioni psichiche, dal momento che hai trascurato quegli spettacoli che altri apprezzano senza motivo. Io invece ero costretto a dovermi sorbire tutti i programmi che Sp. Mecio aveva allestito. Dapprima, a titolo d'onore, erano ritornati in scena coloro che invece ritenevo che dovessero abbandonare la scena per una questione di riguardo.
Cos'altro posso raccontarti? In effetti hai avuto esperienza di altri spettacoli, che neppure hanno avuto quel tanto di attrattiva che sono soliti possedere i giochi scarso valore. Infatti la vista dell'eccessivo apparato di gala toglieva tutto il divertimento; in effetti quale ilarità possono suscitare seicento muli in "Clitennestra" o nel "Cavallo di Troia" tremila crateri (grandi vasi per il vino) o diverse armature di fanteria e di cavalleria in qualche gara di combattimento? Questi spettacoli che hanno suscitato ammirazione da parte della popolazione, non avrebbero destatto in te alcun divertimento.
In effetti non ritengo che tu abbia sentito la mancanza dei giochi greci o delle Atellane (farse osche), soprattutto perché tu sei in grado di assistere alle Atellane anche nel tuo senato, ed i giochi greci li detesti a un punto tale che non hai neppure l'abitudine di raggiungere la tua villa per mezzo della via Greca. Infatti potrei ritenere io che possa sentire la mancanza delle gare di atletica proprio tu che disprezzi quelle dei gladiatori?
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?