Difesa della lingua latina

Inizio: Ita sentio et saepe disserui, Latinam linguam non modo non inopem, Fine: iudicabit nulla ad legendum his esse potiora.

Io la penso così e così ho affermato frequentemente, che la lingua latina non solo non è inespressiva, come comunemente si pensa, ma è anche più feconda di quella greca.

Quando, in effetti, è mancato a noi, o per meglio dire ai buoni oratori o poeti, alcun ornamento per un discorso facondo ed elegante, per lo meno dopo che ci fu qualcuno da imitare? Io, senza dubbio, poiché non mi sembra di aver abbandonato con le attività forensi, le fatiche ed i pericoli, il compito di difesa, al quale sono stato preposto dal popolo romano, devo certamente sforzarmi, per quanto è in mio potere, anche in questo, affinché i miei concittadini siano più edotti sulla mia attività, passione, e fatica, e non essere tanto in contraddizione con coloro, i quali preferiscono leggere in lingua greca, purché leggano proprio quella, e non fingano di farlo, ed essere utile a coloro che o vogliano usufruire di entrambe (greca e latina) le lingue o, se hanno cognizione della propria, non siano per nulla interessati quell'altra. Ma quelli i quali si augurano che io tratti su altre materie, devono essere più obiettivi, dato che ho scritto molto, così che nessuno tra gli altri scrittori ha fatto meglio di me e, forse scriverò di più, se la vita sarà sufficiente;

e tuttavia, chiunque vorrà applicarsi a leggere i miei libri di filosofia, troverà che non vi è altra lettura dalla quale sia possibile ricavare maggiore soddisfazione.

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