Esempi di oratori poco dotati - Cicerone

Cn. autem Lentulus multo maiorem opinionem dicendi actione faciebat quam quanta in eo facultas erat; qui cum esset nec peracutus, quamquam...

Ma Cn. Lentulo guadagnava una reputazione di gran lunga superiore nel pronunciare un discorso di quanto erano in lui le effettive possibilità;

e costui, pur non essendo dotato di molta sagacia, tuttavia sembrava evidenziarla sia attraverso la fisionomia che con l'espressione del suo volto, e pur esprimendosi con un'eloquio poco abbondante, sebbene anche in questo (stesso) riuscisse a passare inosservato, con le pause, le frasi esclamative, con voce gradevole ed armoniosa, era così abile e degno di ammirazione nel simulare e aveva tanto calore nell'azione, da non far sentire la mancanza delle qualità che non possedeva.

Pertanto, come Curione tenne un posto tra gli oratori solo per una certa ricchezza di elocuzione, e per nessun altro pregio, così Lentulo grazie all'azione, nella quale fu eccellente, occultò la mediocrità delle altre sue qualità oratorie. Più o meno lo stesso si può dire di Publio Lentulo, il cui aspetto distinto, le movenze piene di arte e di grazia, la voce dolce e possente riuscivano a nascondere la scarsa prontezza nell'escogitare gli argomenti come nel parlare.

Così in costui non vi fu niente all'infuori dell'azione; per tutto il resto era inferiore anche al precedente.

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